lunes, 6 de abril de 2009

VIOLENTO SISMA ALL'AQUILA: ALMENO 40 MORTI E MOLTI DISPERSI


ROMA - Ansa- Sono saliti a 50 i morti fin qui accertati per il sisma di stanotte nell'aquilano. Non sono stati diffusi i dati sui feriti e sui dispersi, mentre migliaia sono gli sfollati. La scossa, alle 3.32, di magnitudo 5,8 a 8,8 km di profondita', ha avuto come epicentro una zona al nord de L'Aquila. Decine le scosse che sono seguite avvertite dalla popolazione. In moto la macchina dei soccorsi da tutta Italia, Berlusconi si reca a L'Aquila, firmato decreto per emergenza nazionale, questa sera consiglio dei ministri straordinario.
VITTIME: sono 50 finora i morti accertati. In particolare, di questi: sei sono i morti a Paganica e 5 a Poggio Picenze. Ma il tragico conto e' destinato salire viste le drammatiche condizioni dei centri storici colpiti dal sisma. Non si conoscono ancora il numero dei feriti e dei dispersi.Sono almeno 26 i Comuni interessati in modo ''serio'' dal terremoto, e i danni riscontrati, i crolli di case vecchie, ma abitate e addirittura di almeno quattro palazzi, letteralmente implosi all'Aquila, fanno temere che il numero delle vittime sia destinato a salire e che sia possibile determinarlo solo tra molto tempo. In molti paesi come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, San Pio, Villa Sant'Angelo, Fossa, Ocre, San Demetrio ne' Vestini e i centri dell'Altopiano delle Rocche, sono distrutte moltissime abitazioni del centro storico, mentre presentano danni costruzioni piu' recenti e anche in cemento armato. La situazione piu' drammatica e' nel capoluogo e in alcune delle sue frazioni, come Onna, quasi rasa completamente al suolo, e Paganica, dove sono gia' state registrate numerose vittime. Nel centro storico dell'Aquila vi sono numerosi crolli, moltissimi edifici lesionati e alcuni palazzi non antichi crollati completamente. Particolarmente complicata la situazione all'ospedale dell'Aquila, a sua volta lesionato in alcune parti dalle scosse sismiche. Le linee ferroviarie principali, riferiscono le Ferrovie dello Stato, sono tutte operative, mentre sono in atto gli accertamenti sulle linee regionali. Le infrastrutture centrali di Telecom Italia, sia nella telefonia fissa che in quella mobile, non hanno subito danni nel terremoto della notte scorsa in Abruzzo. In corso controlli sulle autostrade.
SOCCORSI: Il presidente del Consiglio ha annunciato la firma di stato di emergenza nazionale. Il Consiglio dei Ministri e' convocato per questa sera alle 19.00 a Palazzo Chigi. Colonne di soccorso sono in viaggio praticamente da tutta Italia. Dal Lazio sono partite intorno due colonne di uomini e mezzi della Protezione civile della Regione. Circa 40 le squadre con piu' di 200 volontari che hanno raggiunto l'Abruzzo, altrettante sono pronte ad operare. Partita anche una task force vicentina, con una decina di uomini e quattro automezzi, mentre tra qualche ora si muoveranno anche 100 volontari alpini. Dalla Toscana partira' la prima colonna mobile di soccorso che dispone di strutture di soccorso, cucina da campo, servizi igienici, coperte e tende per 160 posti letto. Partiranno da Legnano (Milano) per L'Aquila 50 persone della Protezione Civile della Lombardia, con un centro polifunzionale e una tendopoli per 250 sfollati. In corso in tutta la regione il monitoraggio degli edifici scolastici danneggiati dal sisma. Tredici minori dell'Istituto penale minorile dell'Aquila stanno per essere trasferiti in altre sedi.

L'AQUILA. Centinaia di persone in strada, accampata nelle piazze, nei parcheggi dei supermercati, anche nei campi sportivi. E, purtroppo, anche morti in strada, cadaveri estratti dalle macerie dei palazzi crollati e adagiati in terra coperti da un lenzuolo. Per le strade vagano decine di giovani, vecchi e donne, molti con delle coperte sulle spalle, altri ancora in pigiama; i volti tirati, lo sguardo ancora impaurito dopo la scossa, violentissima, di questa notte. E a rendere ancora più difficile le situazione delle migliaia di sfollati, le continue scosse di assestamento: l'ultima in mattinata che ha fatto crollare diversi cornicioni e cadere tegole. In piazzale Paoli all'Aquila, in una zona centrale della città, uno stabile di quattro piani è venuto tutto giù: dentro vi erano numerose stanze date in affitto a studenti, dal momento che il capoluogo abruzzese è sede di un ateneo. Tre giovani sono stati estratti vivi dalle macerie. Per un quarto non c'è stato nulla da fare. Ricerche frenetiche sono in corso tra Vigili del Fuoco, protezione civile, carabinieri. Tribunale evacuato perché inagibile ad Avezzano (L'Aquila). Tutti i dipendenti sono ora fuori il palazzo. Il sindaco Antonio Floris, intanto, ha disposto la chiusura di tutti gli uffici pubblici in città. EDIFICI EVACUATI ANCHE FUORI ABRUZZO Una palazzina in cemento armato, con gravi lesioni strutturali, è stata evacuata la scorsa notte dai Vigili del Fuoco di Sora, in via Marsicana, nel territorio di Sora. La scossa sismica che ha avuto come epicentro l'Aquila è stata avvertita in tutta la zona del Frusinate ed in particolare nella valle di Comino, che è proprio a ridosso di Avezzano e dell'Aquila.
SI SCAVA TRA SILENZIO E PIANTI
C'e' chi chiede il silenzio improvviso - in ansia - per dare segnale ai soccorritori: si cerca di carpire, di ''scavare con le orecchie'', tra quei blocchi di cemento e mattoni che potrebbero nascondere qualche vita in cerca di uno spiraglio di uscita. Ma e' il pianto di qualche familiare che rida' il segnale al rumore delle macchine escavatrici, alle braccia instancabili di tutti quelli che tra queste macerie sudano e imprecano per strappare alla morte qualche altro abitante sorpreso nel sonno da questa immane tragedia. Si continua a scavare all'Aquila in almeno cinque punti critici della citta' dove intere palazzine sono venute giu' come castelli di sabbia imprigionando tutto e tutti. Soprattutto gli universitari, i cui parenti adesso assistono chi in lacrime, chi con lo sguardo fisso, chi inebetito, al lavoro dei soccorritori. Si cerca perfino nello squillo dei cellulari, come traccia o segnale che avvicini i soccorritori ai corpi. La scena di disperazione e l'intervento di squadre tecniche di speleologi, si cerca di andare a conquistare qualsiasi anfratto tra le macerie dove si spera possano essere state create delle camere d'aria che possano salvare gli abitanti dei palazzi. Le ricerche sono frenetiche, non si riesce ancora a definire bene il numero delle persone sepolte, e per questo si cerca di carpire qualsiasi dettaglio o informazione ad amici, conoscenti e familiari. Ed e' ancor piu' drammatico quando dalle macerie i bracci meccanici delle ruspe tirano via tra colonne di cemento armato e termosifoni anche i lettini di inermi bambini.