Il “Dialogo Interculturale”, organizzato da Sicilia Mondo a Catania, sul tema “CONOSCIAMOCI - per dialogare e costruire insieme un futuro di speranza” si avvia a grandi passi alla data del 24-25 e 26 aprile, suscitando curiosità ma anche consensi.
I lavori del Convegno si apriranno Venerdì pomeriggio 24 Aprile corr., con la presentazione delle diverse etnie che parteciperanno al dialogo.
Saranno loro i protagonisti della serata, con assaggi e sapori di prodotti tipici, esibizioni folk, musiche, canti, balli, danze, percussioni africane nei costumi di origine.
Uno spettacolo che vuole essere il biglietto di visita con il quale le diverse etnie, attraverso la presentazione delle proprie culture, organizzano momenti magici di gioia, di sentimenti e di festa. Con un linguaggio che dice a chiare note: CONOSCIAMOCI.
Ma anche un messaggio di amicizia e di aspettativa come auspicio per celebrare insieme l’incontro di Catania, nel segno della ricerca di comuni denominatori che uniscano, di nuovi spazi di civile convivenza, di rispetto delle reciproche culture, di ascolto per fugare le paure. Per vivere meglio. Insieme.
C’è tanta speranza in questa presentazione di voci che vengono da lontano!
Sapranno i relatori, gli studiosi, i partecipanti con le loro proposte, saprà l’Assemblea sovrana dare risposta con indicatori reali alla mano tesa di chi chiede rifugio ma anche amicizia e spazi di vita per trovare nella terra che li ospita chi non li esclude ma li accetta e li integra?
La Presidenza Attaguile, il messaggio del Presidente Lombardo, l’introduzione di Azzia, il ventaglio dei relatori Prencipe, Touadi, De Sossi, Narducci, gli interventi programmati, la tavola rotonda apriranno larghi spazi per un dibattito ricco di indicazioni e di proposte.
CONOSCIAMOCI non sarà una passerella-spettacolo ma un laboratorio di idee e di proposte dalle quali dovranno uscire le linee-guida di un modo nuovo di concepire e di impostare il rapporto con le etnie che vivono in Sicilia.
In questa direzione, vuole essere il nastro di partenza di un percorso nuovo che partirà dall’Incontro catanese.
CONOSCIAMOCI intende richiamare i riflettori della politica proponendo, con un documento-quadro, una legge regionale sulla integrazione dei cittadini non comunitari di stanza nell’Isola, come arricchimento di una società siciliana serena, produttiva, rispettosa delle leggi ed interculturale. Non solo. Ma che abbia anche poteri e capacità di collegare le questioni delle etnie ai processi di sviluppo dell’Isola ed alle sue ambizioni di rilancio, in una Sicilia aperta alla loro valorizzazione e coinvolgimento. Per farne risorsa aggiuntiva e paritaria.
Una politica di isolamento o di mero assistenzialismo non avrebbe senso e non gioverebbe a nessuno. Solo muri e non ponti.
CONOSCIAMOCI, nell’imminente apertura dell’area di libero scambio euromediterraneo, propone una Sicilia con le luci accese, come Isola aperta al nuovo, sia sul piano del rispetto dei diritti umani, argomento attualissimo in questi giorni. Così come è nella sua storia e tradizione di accoglienza. Perché questo è motivo di forza. Sia come una Sicilia capace di monitorare la rete-risorsa dei siciliani all’estero, delle etnie residenti nell’Isola, in un unico presidio produttivo assommato alla risorsa isolana.
Una Sicilia porta di Europa, piattaforma territoriale, strategica e logistica di commerci, di scambi, di servizi e di beni, centrale di culture multietniche, al centro di un grande lago disegnato da tre continenti.
I lavori del Convegno si apriranno Venerdì pomeriggio 24 Aprile corr., con la presentazione delle diverse etnie che parteciperanno al dialogo.
Saranno loro i protagonisti della serata, con assaggi e sapori di prodotti tipici, esibizioni folk, musiche, canti, balli, danze, percussioni africane nei costumi di origine.
Uno spettacolo che vuole essere il biglietto di visita con il quale le diverse etnie, attraverso la presentazione delle proprie culture, organizzano momenti magici di gioia, di sentimenti e di festa. Con un linguaggio che dice a chiare note: CONOSCIAMOCI.
Ma anche un messaggio di amicizia e di aspettativa come auspicio per celebrare insieme l’incontro di Catania, nel segno della ricerca di comuni denominatori che uniscano, di nuovi spazi di civile convivenza, di rispetto delle reciproche culture, di ascolto per fugare le paure. Per vivere meglio. Insieme.
C’è tanta speranza in questa presentazione di voci che vengono da lontano!
Sapranno i relatori, gli studiosi, i partecipanti con le loro proposte, saprà l’Assemblea sovrana dare risposta con indicatori reali alla mano tesa di chi chiede rifugio ma anche amicizia e spazi di vita per trovare nella terra che li ospita chi non li esclude ma li accetta e li integra?
La Presidenza Attaguile, il messaggio del Presidente Lombardo, l’introduzione di Azzia, il ventaglio dei relatori Prencipe, Touadi, De Sossi, Narducci, gli interventi programmati, la tavola rotonda apriranno larghi spazi per un dibattito ricco di indicazioni e di proposte.
CONOSCIAMOCI non sarà una passerella-spettacolo ma un laboratorio di idee e di proposte dalle quali dovranno uscire le linee-guida di un modo nuovo di concepire e di impostare il rapporto con le etnie che vivono in Sicilia.
In questa direzione, vuole essere il nastro di partenza di un percorso nuovo che partirà dall’Incontro catanese.
CONOSCIAMOCI intende richiamare i riflettori della politica proponendo, con un documento-quadro, una legge regionale sulla integrazione dei cittadini non comunitari di stanza nell’Isola, come arricchimento di una società siciliana serena, produttiva, rispettosa delle leggi ed interculturale. Non solo. Ma che abbia anche poteri e capacità di collegare le questioni delle etnie ai processi di sviluppo dell’Isola ed alle sue ambizioni di rilancio, in una Sicilia aperta alla loro valorizzazione e coinvolgimento. Per farne risorsa aggiuntiva e paritaria.
Una politica di isolamento o di mero assistenzialismo non avrebbe senso e non gioverebbe a nessuno. Solo muri e non ponti.
CONOSCIAMOCI, nell’imminente apertura dell’area di libero scambio euromediterraneo, propone una Sicilia con le luci accese, come Isola aperta al nuovo, sia sul piano del rispetto dei diritti umani, argomento attualissimo in questi giorni. Così come è nella sua storia e tradizione di accoglienza. Perché questo è motivo di forza. Sia come una Sicilia capace di monitorare la rete-risorsa dei siciliani all’estero, delle etnie residenti nell’Isola, in un unico presidio produttivo assommato alla risorsa isolana.
Una Sicilia porta di Europa, piattaforma territoriale, strategica e logistica di commerci, di scambi, di servizi e di beni, centrale di culture multietniche, al centro di un grande lago disegnato da tre continenti.