La forma dell'isola è facilmente associabile a quella di un triangolo, da cui l'antico nome Trinacria (il nome è di origine greca e significa "dalle 3 punte"). Il territorio siciliano, a Nord, è bagnato dal Mar Tirreno, a Sud, dal mare di Sicilia e ad Est dallo Ionio. Alle sue estremità stanno, sullo stretto di Messina, il capo Faro; a Sud-Est il capo delle Correnti, ad Ovest il capo Boeo o Lilibeo.
Fanno parte della regione vari arcipelaghi e isole: a Nord Ustica e le isole Eolie o Lipari; ad Ovest le Egadi; a Sud Pantelleria e le isole Pelagie, che costituiscono la parte più meridionale dei territorio italiano; ed ancora alcuni gruppi di isole più piccole come quelle dello Stagnone di Marsala.
La catena montuosa settentrionale siciliana presenta caratteristiche identiche a quelle dell'appennino calabrese e va considerata come sua appendice. Il territorio è per la maggior parte collinoso (61,4% della superficie). I monti al di sopra dei 500 m. sono il 24,5% e le pianure il 14,1%. Fanno parte della catena montuosa settentrionale tre sezioni distinte: i Peloritani, i Nebrodi e le Madonie. I primi, molto impervi, sono simili ai monti calabresi, anche se meno alti di questi (raggiungono il loro massimo con i 1374 m della "Montagna Grande"). Meno ricche di vegetazione, ma più alte sono le Madonie che raggiungono, sul Pizzo Carbonara, i 1975 m e il cui limite occidentale è tracciato dai fiumi Torto e Platani. Il centro dell'isola è racchiuso fra i monti Sicani e gli Erei. Poi, gli lblei che portano a circa mille metri la punta sud-orientale dell'isola e presentano caratteristiche geologiche tutte africane. Infine l'Etna, vulcano attivo fra i maggiori dei mondo (3300 m).
Le principali pianure dell'isola, in generale molto fertili, sono da Est a Ovest: la Piana di Catania, solcata dai fiumi Simeto, Dittaino e Gornalunga; la Val di Noto; la Val di Mazara; la Conca d'Oro.
I principali fiumi sono il Salso (km 144) e il Platani (km 110) entrambi sfocianti nel mare di Sicilia. Importanti sono anche, ad oriente, l' Alcantara (famoso per le sue Gole) e il Simeto (da poco vi è stata attivata una riserva naturale), ad occidente il Torto e il Belice. Poco rilevanti i laghi: fra quelli naturali il principale è quello di Pergusa. Singolarissimi sono i "laghetti" di Tindari.
Il clima siciliano ha caratteristiche sensibilmente diverse a seconda della parte dell'isola: a Nord, lungo la costa, è caratterizzato da estati calde e inverni miti e quindi lo si può definire di tipo prettamente mediterraneo. Più elevate sono le temperature della costa meridionale e spesso anche dell'interno, in cui molto forti sono le escursioni termiche. Le precipitazioni sono rare e aumentano specialmente col crescere del rilievo. Sui monti, oltre i 1600 metri, la neve crea un manto abbastanza persistente, tale da permettere la pratica di sport invernali. Fra i venti, tipico è lo scirocco, caldo-umido e di provenienza sahariana, che talora rende irrespirabile l'aria.
La catena montuosa settentrionale siciliana presenta caratteristiche identiche a quelle dell'appennino calabrese e va considerata come sua appendice. Il territorio è per la maggior parte collinoso (61,4% della superficie). I monti al di sopra dei 500 m. sono il 24,5% e le pianure il 14,1%. Fanno parte della catena montuosa settentrionale tre sezioni distinte: i Peloritani, i Nebrodi e le Madonie. I primi, molto impervi, sono simili ai monti calabresi, anche se meno alti di questi (raggiungono il loro massimo con i 1374 m della "Montagna Grande"). Meno ricche di vegetazione, ma più alte sono le Madonie che raggiungono, sul Pizzo Carbonara, i 1975 m e il cui limite occidentale è tracciato dai fiumi Torto e Platani. Il centro dell'isola è racchiuso fra i monti Sicani e gli Erei. Poi, gli lblei che portano a circa mille metri la punta sud-orientale dell'isola e presentano caratteristiche geologiche tutte africane. Infine l'Etna, vulcano attivo fra i maggiori dei mondo (3300 m).
Le principali pianure dell'isola, in generale molto fertili, sono da Est a Ovest: la Piana di Catania, solcata dai fiumi Simeto, Dittaino e Gornalunga; la Val di Noto; la Val di Mazara; la Conca d'Oro.
I principali fiumi sono il Salso (km 144) e il Platani (km 110) entrambi sfocianti nel mare di Sicilia. Importanti sono anche, ad oriente, l' Alcantara (famoso per le sue Gole) e il Simeto (da poco vi è stata attivata una riserva naturale), ad occidente il Torto e il Belice. Poco rilevanti i laghi: fra quelli naturali il principale è quello di Pergusa. Singolarissimi sono i "laghetti" di Tindari.
Il clima siciliano ha caratteristiche sensibilmente diverse a seconda della parte dell'isola: a Nord, lungo la costa, è caratterizzato da estati calde e inverni miti e quindi lo si può definire di tipo prettamente mediterraneo. Più elevate sono le temperature della costa meridionale e spesso anche dell'interno, in cui molto forti sono le escursioni termiche. Le precipitazioni sono rare e aumentano specialmente col crescere del rilievo. Sui monti, oltre i 1600 metri, la neve crea un manto abbastanza persistente, tale da permettere la pratica di sport invernali. Fra i venti, tipico è lo scirocco, caldo-umido e di provenienza sahariana, che talora rende irrespirabile l'aria.
Per quanto riguarda flora, una delle caratteristiche che sembrano più tipiche dell'isola e che colpiscono il viaggiatore quando si allontana dalla passeggiata sulla costa (specialmente in estate) è l'aridità e la scabrosità dei terreno. Famosi sono i boschi dei Nebrodi, la Foresta Vecchia, la Serra del Re, i boschi di Mistretta e di Caronia. Nel territorio palermitano, vicino alla Rocca Busambra, abbiamo il bosco della Ficuzza in cui prosperano le sughere e un tempo riserva di caccia di Ferdinando di Borbone.