Una frana sottomarina avvenuta al largo di Taormina sarebbe all'origine del disastroso terremoto di Messina del 28 dicembre 1908. Lo ha scoperto un gruppo di geologi dell'università di Roma Tre e dell'università di Messina sulla base dei dati riportati in uno studio del 1910. Come per lo tsunami di Sumatra del 2004, rilevano gli autori della ricerca, molti studiosi erano convinti che la causa di quello di Messina fosse il terremoto stesso, ossia lo spostamento che il fondale marino subì lungo la faglia che produsse il terremoto. La faglia, non ancora identificata, dovrebbe però trovarsi nello Stretto, mentre secondo i ricercatori l'origine dello tsunami sarebbe più lontana in quanto raggiunse Messina circa dieci minuti dopo il terremoto. I geologi hanno quindi analizzato in modo integrato i risultati delle ricerche più recenti sul terremoto del 1908 e, attraverso una tecnica di tracciamento delle onde di maremoto, hanno rielaborato i dati riportati in un libro del 1910 del geografo Mario Baratta. In questo modo hanno rintracciato in una frana sottomarina antistante Taormina e Giardini Naxos la causa più plausibile dello tsunami del 1908. Baratta aveva raccolto nel libro i risultati di interviste in una trentina di villaggi lungo le coste siciliane e calabresi dello Stretto, attraverso i quali era riuscito a definire gli intervalli di tempo tra l'arrivo del terremoto e quello dello tsunami. Con semplici assunzioni sulla velocità dello tsunami, gli studiosi hanno trasformato i tempi riportati nel saggio di Baratta in distanze dalla sorgente dello tsunami e trovato che quest'ultimo si doveva essere generato circa 80-100 chilometri a Sud della città di Messina.
"Il centenario del terremoto arriva in un momento di precarietà e incertezza nel mondo del lavoro, ma anche di gravi eventi, come l'alluvione dei giorni scorsi. Tutte situazioni che aumentano il numero di coloro che attendono ancora un tetto sicuro, intervengano dunque al più presto le istituzioni". Lo ha detto stamani durante il consueto messaggio ai cittadini per il Natale monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina. "Qualche secondo, cento anni fa, - ha continuato La Piana - cancellò con unico gesto la vita civile, militare, sociale, culturale e religiosa del popolo di Messina. Quel popolo, oggi, affronta ben altra scossa. Unisco il mio grido a quello di coloro che invocano assistenza e chiedono di non essere abbandonati da chi ha il dovere di intervenire con risposte concrete".
Fonte: 25-12-08 - ansa
"Il centenario del terremoto arriva in un momento di precarietà e incertezza nel mondo del lavoro, ma anche di gravi eventi, come l'alluvione dei giorni scorsi. Tutte situazioni che aumentano il numero di coloro che attendono ancora un tetto sicuro, intervengano dunque al più presto le istituzioni". Lo ha detto stamani durante il consueto messaggio ai cittadini per il Natale monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina. "Qualche secondo, cento anni fa, - ha continuato La Piana - cancellò con unico gesto la vita civile, militare, sociale, culturale e religiosa del popolo di Messina. Quel popolo, oggi, affronta ben altra scossa. Unisco il mio grido a quello di coloro che invocano assistenza e chiedono di non essere abbandonati da chi ha il dovere di intervenire con risposte concrete".
Fonte: 25-12-08 - ansa