Affascinare, incantare, stupire o semplicemente irritare e sconvolgere: le opere degli artisti hanno in sé la capacità di suscitare diversissime reazioni stimolando l’osservatore a indagare dentro sé stesso, rispondendo ad una sollecitazione spontaneamente ricercata.
Finalmente a Palermo approda una mostra di arte contemporanea, dal titolo “Passaggi in Sicilia”, alla quale prendono parte artisti che, per origine o per vissuto personale, hanno un particolare legame con la nostra terra: “misteriosa, implacabile, vendicativa e bellissima”, per citare la definizione di un suo illustre cittadino.
I suggestivi locali di Palazzo Riso, Corso Vittorio Emanuele 365, ospitano, fino al 4 Ottobre, una collezione di circa quaranta pezzi oltre ad alcune opere in prestito, funzionali allo sviluppo dell’attuale collezione: Alessandro Bazan, Andrea Di Marco, Croce Taravella, Giovanni Anselmo, Pietro Consagra, Paola Pivi, solo per citarne alcuni i quali attraverso tele, installazioni, video e foto danno spazio incontrollato ad alcuni aspetti assolutamente peculiari del luogo.
La mostra offre al visitatore un’energia del tutto particolare e che vale la pena di sperimentare; un’atmosfera unica di sottile timidezza e leggera fragilità avvolge lungo tutto il percorso, dalla sala completamente occupata da grandi palloni gialli pieni d’aria, ottimo esempio di interazione diretta con l’arte, all’osservazione dell’opera di Kounellis, che prevede una serie di antichi armadi appesi per aria e con le ante lasciate libere di penzolare.
Riflettendo proprio su quest’ultimo esempio, spontaneamente sorge l’idea che il vero senso dell’arte è ancora un mistero da scoprire e, come ha inteso Kounellis, in alcuni momenti va considerato osservando dal basso verso l’alto.
Finalmente a Palermo approda una mostra di arte contemporanea, dal titolo “Passaggi in Sicilia”, alla quale prendono parte artisti che, per origine o per vissuto personale, hanno un particolare legame con la nostra terra: “misteriosa, implacabile, vendicativa e bellissima”, per citare la definizione di un suo illustre cittadino.
I suggestivi locali di Palazzo Riso, Corso Vittorio Emanuele 365, ospitano, fino al 4 Ottobre, una collezione di circa quaranta pezzi oltre ad alcune opere in prestito, funzionali allo sviluppo dell’attuale collezione: Alessandro Bazan, Andrea Di Marco, Croce Taravella, Giovanni Anselmo, Pietro Consagra, Paola Pivi, solo per citarne alcuni i quali attraverso tele, installazioni, video e foto danno spazio incontrollato ad alcuni aspetti assolutamente peculiari del luogo.
La mostra offre al visitatore un’energia del tutto particolare e che vale la pena di sperimentare; un’atmosfera unica di sottile timidezza e leggera fragilità avvolge lungo tutto il percorso, dalla sala completamente occupata da grandi palloni gialli pieni d’aria, ottimo esempio di interazione diretta con l’arte, all’osservazione dell’opera di Kounellis, che prevede una serie di antichi armadi appesi per aria e con le ante lasciate libere di penzolare.
Riflettendo proprio su quest’ultimo esempio, spontaneamente sorge l’idea che il vero senso dell’arte è ancora un mistero da scoprire e, come ha inteso Kounellis, in alcuni momenti va considerato osservando dal basso verso l’alto.