miércoles, 19 de agosto de 2009

La Sicilia è la meta preferita dagli italiani



Il Codacons però avverte: ''I dati del turismo nell'isola sono preoccupanti. Cali del 30%'' E' la Sicilia la metà più gettonata delle vacanze 2009. Nella speciale classifica delle destinazioni preferite dagli italiani, l'isola non solo 'stacca' Puglia, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna ma, soprattutto, ha la meglio sulla temibile concorrenza della Spagna, anche se il paese iberico, comunque, rimane la meta all'estero più ambita dai nostri connazionali.
E' questo il trend che emerge dall'indagine svolta da Unioncamere-Isnart in collaborazione con l'Osservatorio nazionale del Turismo.
Complessivamente il numero di italiani che trascorrerà un periodo di ferie, nel corso del mesi estivi, si attesta a 26 milioni, in linea con il dato dell'estate 2008. Di questi, il 64,5% rimarrà nel Belpaese e il 23,4% andrà all'estero mentre il 6,2% riuscirà a fare una vacanza sia in Italia che oltre confine. Il 5,9% non ha, invece, ancora deciso dove trascorrere la vacanze. Per la vacanza estiva, gli italiani dichiarano di aver previsto una spesa media di circa 889 euro per le località nazionali e di circa 1.223 euro per quelle all'estero. Si stima dunque una spesa complessiva degli italiani per l'estate 2009 di 25,7 miliardi di euro, di cui 16,3 miliardi in Italia e 9,4 miliardi all'estero.
La Sicilia è, dunque, la regione preferita dal 9,9% dei vacanzieri in Italia, pari a 1.811.000 unità, seguita dalla Puglia con il 9% (1.654.000), Emilia Romagna con l'8,6% (1.578.000), Toscana con l'8,1% (1.484.000), Sardegna con il 7,8% (1.428.000), Trentino Alto Adige con il 6,4% (1.167.000), Calabria con il 6,2% (1.134.000), Veneto con il 6,1% (1.116.000), Campania con il 5,2% (945.000), Liguria con il 4,4% (811.000), Lazio con il 4,1% (751.000), Lombardia con 3,1% (570.000), Marche con il 2,7% (492.000), Abruzzo con il 2,5% (457.000), Piemonte con il 2,4% (448.000), Friuli Venezia Giulia e Umbria con circa l'1,1% (rispettivamente 202.000 e 199.000), Umbria con lo 0,9% (157.000), Basilicata con lo 0,6% (109.000) e, infine, il Molise con lo 0,5% (84.000).Di diverso avviso il Codacons che giudica, invece, "preoccupanti” i dati sulla stagione estiva 2009 in Sicilia. Secondo il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori l'Isola ha subito fino a questo momento dei cali di turismo pari al 30% di media, con picchi del 50% in alcune località. A risentire della crisi non sono solamente le località meno note, ma anche zone a vocazione prettamente turistica come la famosa Taormina. Secondo Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, non si tratta di un esclusivo effetto della crisi dei consumi che ha colpito l'Europa, m asoprattutto di una mancata strategia di sviluppo turistico applicata alla Regione. "La Sicilia - afferma Tanasi - potrebbe tranquillamente vivere di turismo, eppure questa fondamentale risorsa è sottosfruttata. Se a questo aggiungiamo - prosegue Tanasi - che troppo spesso fanno notizia aggressioni e truffe ai danni di turisti, il quadro complessivo non è dei migliori". Tanasi lancia dunque un appello al Governo regionale affinché si intraprendano iniziative a sostegno del turismo in Sicilia e chiede un incontro urgente all'assessore regionale al turismo, Nino Strano.
Il Codacons è pronto a mettere a disposizione dello sviluppo turistico siciliano un team di avvocati ed esperti in difesa del consumatore e chiede inoltre la collaborazione del Governo e delle forze dell'ordine affinché siano rispettate le regole e la legalità ovunque sull'Isola. "I danni peggiori - afferma Tanasi - sono quelli che gli stessi abitanti dell'Isola producono al turismo, permettendo che un turista possa pagare più del doppio prezzo normale una sdraio e un ombrellone o facendo circolare la voce di aggressioni o furti ai danni di turisti. Atti così meschini e disonesti - continua Tanasi - sono purtroppo più frequenti di quanto si immagini e costituiscono un danno enorme per l'economia siciliana. Ecco perché lanciamo un appello ai commercianti ad essere onesti con i prezzi, rispettando il turista come farebbero con un cliente locale ed un appello anche ai delinquenti di vario livello, che spesso distruggono l'immagine della nostra terra per rubare i pochi euro che un turista porta in giro nelle sue tappe isolane: il turismo se sviluppato al punto giusto può diventare una concreta opportunità di crescita economica per tutti! non distruggiamo questa possibilità con comportamenti scoretti, fuori dalle logiche della legalità".