sábado, 16 de mayo de 2009

La cittadinanza in un mondo multiculturale.


Roma – 13.05.2009 –

Gli eventi degli ultimi giorni (immigrati) e l’esame alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, di proposte di legge di modifica della legge sulla cittadinanza (L. 91 del 1992), tra cui quelle presentate da me, impongono l’apertura al dibattito su temi cruciali della realtà contemporanea.
I temi dei diritti umani e dell’evoluzione del concetto di cittadinanza in un’epoca di globalizzazione.
La proposta di legge da me presentata, abbinata ad altre due consequenziali, cerca di colmare il vuoto legislativo di considerare italiani, coloro che hanno perso la cittadinanza e anche i figli di coloro che per motivi di necessità, e non di mero piacere turistico, hanno lasciato, come feci io ormai più di cinquant'anni fa, la terra natia, ma che oggi nella stagione dei diritti degli italiani all'estero, apertasi con l'esercizio del voto, chiedono di godere del diritto fondamentale, ossia l'essere cittadini a tutti gli effetti.
A questo aggiungasi il riconoscimento del diritto di cittadinanza a coloro che a fatica raggiungono la nostra terra, ponendoli in condizione di avere una vita più dignitosa.
Il concetto di cittadinanza, non deve essere più considerato un concetto statico, ma che si è modificato con il cambiare delle condizioni sociali, economiche e politiche.
Tale nuovo concetto, impone ovviamente, di rivedere le normative interne armonizzandole con la normativa internazionale.
Oggi “la cittadinanza si è spostata dal luogo di nascita al luogo dove si vive e si lavora”. “Occorre trasformare gli immigrati in capitale sociale, attraverso il loro reale assorbimento nella società”.
Questo impone da un lato la salvaguardia dei diritti propri dei cittadini in base ai principi universali e dall’altro che i paesi che li ospitano sappiano trasformare, attraverso percorsi formativi, il semplice multiculturalismo, in un’identità multipla, che si intenda su modelli e valori condivisi.
On. Giuseppe Angeli