Discorso pronunciato la domenica 1 marzo all'Hotel Marriot di Roma in occasione del II Congresso Nazionale del partito siciliano "Movimento per l'Autonomia"
"Grazie, buonasera a tutti. Io porto il saluto di tutta la comunità siciliana, anzitutto una comunità tanto grande come quasi la Sicilia, quasi quattro milioni di persone che vivono in Argentina e che siamo orgogliosi oggi di avere un Movimento per l’Autonomia che ci rappresenta. Un movimento che dal Sud sta incominciando a fare storia in tutta Italia. E non soltanto in tutta Italia, anche all’estero. Oggi, io sentivo tutti gli interventi, e si parla anche di immigrazione, veramente perché per voi è molto importante l’immigrazione per tutto quello che succede, ma non dovete dimenticarvi dell’emigrazione. L’emigrazione è stata molto forte, molto sentita fino ad oggi, la gente che oggi è in fine vita continua a chiedere come ultimo desiderio tornare a vedere per ultima volta la sua patria, la sua terra, la Sicilia. E questo che anche con la politica dobbiamo lavorare, e sapere che il futuro dell’emigrazione sarà la grande risorsa disponibile che avrà l’Italia e che non dobbiamo dimenticarla. Sono gente non si è dimenticata nei momenti difficili e che ha fatto tantissimo per quelli che sono rimasti in terra patria, che ha lavorato, che ha fatto famiglia, che ha fatto una posizione, che ha fatto dei Paesi come gli Stati Uniti, il Canada, Venezuela, il Brasile, l’Argentina e tanti Paesi. E che anche l’emigrazione è molto importante per lo sviluppo futuro dell’Italia, la Sicilia soprattutto che è nel centro del Mediterraneo come diceva oggi qua nello scritto sullo schermo, il Mediterraneo è il punto centrale, il punto nodale del futuro dell’Europa, e noi Paesi che siamo all’estero, Paesi che abbiamo risorse a non finire, possiamo dare un grandissimo contributo perché la Sicilia possa diventare l’Olanda del Mediterraneo. Può essere un porto di venticinquemila chilometri quadri e può triangolare tutta la merce che arriva da venti-venticinque milioni di siciliani che ci sono nel mondo, per questo che vi chiedo di ascoltare, di ragionare e di non dimenticarvi degli emigrati. Grazie."