viernes, 23 de abril de 2010

Sicilia e Campania capitali della cultura del Mediterraneo. Al via progetto triennale per sviluppo delle due Regioni

La Sicilia e Napoli capitali delle arti nell'ambito di una serie di iniziative che per tre anni coinvolgeranno le più importanti città dell'area del Mediterraneo in una sorta di 'gemellaggio' all'insegna della cultura come volano di sviluppo socio-economico. Il progetto "Le Citta del Mediterraneo", promosso dalle Regioni Sicilia e Campania in collaborazione con il ministero dello Sviluppo (Mise) e degli Esteri, è stato presentato a Palermo, a Palazzo d'Orleans, dai governatore Raffaele Lombardo e Antonio Bassolino. Le due Regioni hanno affidato la gestione del progetto a Riso-Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia e alla Fondazione Campania dei Festival, con l'obiettivo di favorire il dialogo, l'interscambio e la collaborazione nel settore della cultura e dell'arte tra i paesi che si affacciano sulle sponde nord e sud del Mediterraneo (Marocco, Libano, Siria, Tunisia, Algeria, Egitto, Spagna, Grecia, Turchia).
L'evento clou si svolgerà tra agosto e settembre del 2011. In 20 città della Sicilia saranno organizzate altrettante mostre di arte contemporanea in una sorta di 'gemellaggio' con 20 città del Mediterraneo, per esempio Agrigento aprirà le sue porta a Instanbul, Giarre (Ct) a Creta, Messina alla città di Siviglia. Nello stesso periodo dieci città dell'area del Mediterraneo presenteranno i propri progetti a Napoli che sarà capitale del teatro, della musica, delle arti in genere. Per il progetto triennale il ministero dello Sviluppo ha stanziato 6 milioni di euro, altri 6 milioni sono finanziati con fondi Fas (area sottoutilizzate) dalle Regioni Sicilia e Campania, che a sua colta ha previsto ulteriori 8 milioni di euro attraverso il proprio Programma operativo regionale (Por).
Non solo arte e cultura, il progetto 'Le Citta' del Mediterraneò, presentato a Palermo e che vede insieme le Regioni Sicilia e Campania, sarà l'occasione per dare impulso al turismo e all'economia in generale. Ne sono convinti i governatori delle due Regioni, Raffaele Lombardo e Antonio Bassolino, che in conferenza stampa hanno spiegato le ragioni dell'iniziativa promossa in collaborazione con i ministeri dello Sviluppo e degli Esteri. "Abbiamo aderito con piacere a questo progetto - ha detto Lombardo - In vista del federalismo, Sicilia e Campania possono operare come una grande regione del Sud nel contesto europeo e internazionale, dando vita a una sorta di Regno per valorizzare i nostri immensi patrimoni".
Lombardo ha sottolineato che "la Sicilia per tre mesi, nell'estate del 2011, diventerà il punto di riferimento di migliaia di appassionati che verranno nella nostra isola per ammirare capolavori unici e per visitare una terra da sempre simbolo di accoglienza e ricca di bellezze naturali, uniche al mondo". Bassolino ha annunciato che "a Napoli, assieme al presidente Lombardo, incontreremo i rappresentanti delle città che si affacciano nel mediterraneo". "Metteremo assieme due esperienze importanti - ha aggiunto - da una parte il teatro con la Fondazione Campania dei Festival, dall'altra la Sicilia con Riso e con la Fondazione Puglisi Cosentino con l'arte contemporanea. Questi due grandi pilastri daranno vita a una serie di iniziative culturali, nella certezza che la cultura è il veicolo più importante di dialogo e di confronto, all'insegna di un'identità comune, delle più importanti realtà del mezzogiorno".
Alla presentazione del progetto hanno partecipato l'assessore regionale all'Identità Culturale, Gaetano Armao; Rachele Furfaro, presidente della Fondazione Campania dei Festival e consulente per la Cultura della Regione Campania e Renato Quaglia, direttore artistico del progetto "Le città del Mediterraneo". "Il nostro patrimonio, ricco di storia e tradizioni millenarie - ha detto Armao - rappresenta un tesoro unico al mondo, la cui immagine non guarda solo al passato ma riesce a proiettarsi nel futuro". Per Furfaro "non è un caso che il mezzogiorno cominci a parlarsi attraverso la cultura, l'auspicio é che il dialogo coinvolga anche quelli che ci sono più vicini, che premono alle nostre frontiere", mentre Renato Quaglia ha sottolineato che "il progetto realizza una collaborazione tra due istituzioni culturali, capaci di sviluppare un'elevata integrazione di risorse culturali, economiche e di internazionalizzazione".