martes, 29 de diciembre de 2009

"L`uomo del grano" di Baudena in anteprima al Monviso



E' un piccolo evento l'uscita del film 'L'uomo del grano', un piccolo miracolo nel panorama cinematografico moderno, una pellicola che può meritare la definizione di 'kolossal artigianale' (inteso nel senso della buona tradizione artigianale italiana) girato con un budget contenuto per un film in costume ma in cui ogni comparto professionale (sceneggiatura, fotografia, costumi, trucco e parrucco, montaggio visivo e sonoro ecc.) ha dato il massimo per la buona riuscita del progetto. Questo è un film profondamente diverso dalla media, nella sua concezione, nella sua realizzazione e anche nella sua produzione e distribuzione. La sua uscita come prodotto totalmente indipendente nelle sale è già una scommessa vinta, viste le grandi difficoltà che si incontrano quando si propone un prodotto di genere diverso da cinepanettoni e pellicole per adolescenti. Il film, infatti, ha la struttura classica e scorrevole della biografia, con una parte moderna che fa da parentesi alla parte storica, e racconta dal 1873 al 1942 la vita e il lavoro del genetista Nazareno Strampelli. C'è un parallelismo tra il percorso di Strampelli, che ha caparbiamente inseguito il sogno di combattere la fame nel mondo migliorando la qualità dei suoi grani, e il ristretto gruppo di persone che, guidate dal regista, Giancarlo Baudena, hanno coltivato il sogno di fare un film in un modo diverso dal solito, armate di determinazione, pazienza e abnegazione.
Attraverso la storia di Strampelli, genetista proposto per il Nobel, conosciuto in tutto il mondo ma dimenticato nel suo paese, cui si deve la sopravvivenza di due terzi della attuale popolazione del pianeta, si ripropone un tema importante,quello dell'etica che dovrebbe esserci alla base di ogni attività umana sia essa scientifica, politica, imprenditoriale o artistica. Nazareno Strampelli è stato un uomo oltre che uno scienziato che ha cercato di trasmettere ai suoi numerosissimi allievi qualità umane oltre che nozioni scientifiche. Raccontare la sua storia è stata l'occasione per riproporre un piccolo spunto per un 'cinema etico' (sottolineiamo 'etico' e non moralista tout-court) sia nei contenuti trattati ma anche e soprattutto nel modo di rapportarsi agli spettatori e agli addetti ai lavori. Un cinema più 'umano' e meno industriale in cui si scommette e si accettano le scommesse d chi sta dietro le quinte, in cui il guadagno è meno cospicuo e 'immediato', ma un cinema che diventa occasione di crescita, di sperimentazione,di discussione e di rinnovamento.
Nazareno Strampelli ha rifiutato di brevettare le sue scoperte perchè rimanessero patrimonio di tutti e all'inizio della sua carriera ha compiuto i suoi esperimenti spesso isolato e privo di mezzi ed è diventato un simbolo di tutti coloro che cercano nuove strade,nuovi modi di rapportarsi al mondo cercando di dare un contributo per migliorare la qualità della vita dell'uomo.
La sceneggiatura dopo un lungo periodo di ricerca attraverso documenti, libri sopralluoghi e testimonianze raccolte in anni di assiduo lavoro, ha cercato di ripercorrere i momenti principali della vita di Strampelli cercando di evidenziare soprattutto l'uomo ,le sue precoci e profonde motivazioni, gli attimi dell'infanzia e dell'adolescenza con il loro bagaglio di esperienze formative ed emotive accumulate a Crispiero, frazione di Castelraimondo in provincia di Macerata,che hanno creato radici profonde con la sua tera di origine. Un altro spunto di riflessione, un altro legame in comune con chi ha scelto di fare questo film: la provincia vista non come una zavorra da abbandonare ma come punto di vista alternativo con cui guardare il mondo,luogo in cui non soltanto importare cultura ma anche crearla e magari esportarla.
E nella provincia marchigiana (Crispiero, Castelraimondo, Camerino) e laziale (Rieti) sono state girate la maggior parte delle scene del film e poi a Pisa,Roma e in Argentina ,in tutti i luoghi in cui Strampelli ha lavorato e vissuto per rispettare anche visivamente la realtà della sua vita straordinaria.L'impegno per reperire i costumi è stato importante per dare ai personaggi non un'aura patinata e artificiale ma per restiruire allo ispettatore il senso della quotidianità da istantanea delle varie epoche in cui si svolge il racconto. Tanti sono stati i personaggi ricreati :sono stati impegnati 20 attori professionisti 64 non professionisti e circa 400 comparse per restituire la memoria di tante vite vissute senza ribalta ma con grande impegno.
Un film quindi in cui la grande suggestione della fotografia e la poesia della colonna sonora si uniscono a un grande impegno morale, per ricordare un grande personaggio, rivoluzionario per le sorti dell'umanità ma anche per dare un'alternativa al cinema a tutti coloro che si rifiutano di essere omologati ma vogliono essere spettatori atttivi e liberi. Grazie al film 'L'uomo del grano' è nata, come ponte verso l'immortalità, la 'Fondazione Nazareno Strampelli' a cui verrà devoluta una percentuale dell'incasso della pellicola e che sarà destinata, come qualsiasi altro fondo che perverrà all'associazione no- profit, alla ricerca in ambito scientifico volta a migliorare la qualità della vita in tutto il mondo seguendo lo spirito del grande genetista Marchigiano. Presidente della Fondazione sarà il Dottor Luigi Rossi illustre genetista italiano, Vicepresidente, chi ricoprirà la carica di sindaco del comune di Castelraimondo, Presidente Onorario la Signora Carlotta Troini nipote di Strampelli, mentre direttori del Comitato Scientifico e del Comitato Artistico saranno rispettivamente il Dott. Benito Giorgi, scienziato, e il regista Giancarlo Baudena. Grande è quindi l'impegno nato con il progetto di questo film che non vuole essere perfetto, ma vuole essere un opera in cui il valore artistico vada di pari passo con i valori etici e umani per contribuire veramente a dare una speranza per il futuro a tutti gli uomini di buona volontà.